Siamo nel 1307 e sono a S.
Gregorio, dopo aver compiuto la“Grande Opera”, mi accingo a salutare
Marcus e Ignacius, i due amici monaci che mi hanno rifocillato.
Riprendo Silvius, il cavallo prestato dall’Amico Giuseppe, rientro al
galoppo verso Burcei. Trovo il pastore-postino sveglio ed eccitato come
non mai, un corriere ha appena recapitato una misteriosa missiva ; una
pergamena con un nero sigillo di ceralacca. Nel sigillo scorgo il
simbolo di due cavalieri che montano lo stesso cavallo. Apro e leggo :
- V.I.T.R.I.O.L. “Visita Inferiora Terrae Rectificandoque Invenies
Occultum Lapidem” ….E’ sicuramente un messaggio del Gran Maestro. Nel
proseguire la lettura mi si dice di andare velocemente verso Karalis,
una nave Genovese mi porterà verso la penisola e verso la libertà. Con
me porterò il mio segreto alchemico. Giuseppe vorrebbe venire con me,
lasciando lavoro, moglie e prole. Non riesco a convincerlo, da troppo
tempo agogna avventure, gloria, e vorrebbe unirsi al nostro destino di
poveri cavalieri. Preparo due calici di vino, uno per me, uno per lui.
Nel suo lascio cadere, quando lui è distratto, un poco di polvere di
“lete “, dormirà per parecchie ore, intanto io sarò lontano, in cammino
verso karalis.. lascerò Silvius ad un amico , lì in città, qualcuno
provvederà a ricoverare e riconsegnare l’animale. E’ notte fonda, la
nebbia circonda tutto il paese…altre avventure mi aspettano
by Roberto Pinna
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